A.S.C.V.,
pre-unitario, VII/ 56, cc.16v.,17r. Pianta logho detto La Cavallaccia posta nel Popolo di S.Pantaleo e
secondo il Vecchio Campione dice che la teneva a livello Cosimo di Lione Arfaroli e
doppo di esse tienila Santi di Giuseppe Mancini non tanto in suo nome quanto di Bartolomeo
e Giovanni sui fratelli e aserendo che detta terra sia lavorativa e boschata e che sia
posta dila dalacquerata e asegniandoli questi confini col dire che sia staia 150 in
circha. Primo confina il lagho delacquerata quale glič dalla parte di levante e ora
confina il rio Secondo termine divisorio fra Vincio e Lamporecchio fino a un altro
termine posto in su un ramo delacquerata e il qual termine glič divisorio in fra
Vincio e Cereto e Lamporecchio e cosė ritrovasi presentemente Terzo tirando dal detto
termine a diritto in fra la Iursdizione di Vincio, e Cerreto fino alecuerata e
terminando quivi i sui termini e vedesi nel vecchio Campione che anno fatto un giro
obliquo e torto dove si conta in detto giro 630 canne di braccia 5 luna e nel mio giro
come la presente pianta dimostra vedesi in tre linde pertiche 526 di braccia 6 luna
a terra che costituiscano canne 613 di braccia a 5 a panno luna ma se la canna
di braccia 5 fusse stata a terra costituirebbero canne 634 e questo č quanto si
poteva arguire che anno preso ponendo detto logho di staia 150 in cricca e io secondo la
mia perizia geometricha lo trovo di stiola 248 e pertiche 8 a misura fiorentina che
costituiscano staia 82 2/3 a seme e confermo detto logho essere lavorativo e
boschato. Oggi il predetto logho lo tiene a livello al predetto famiglia Mancini e detti
lanno dato in affitto al Sig.re Antonio Cordelli.
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