La conclusione del famoso passo dal Libro di pittura sulla Disputa del poeta e pittore, racconta della creazione da parte di Leonardo di "una pittura che rappresentava una cosa divina” e che il committente fu costretto a levarsi di torno dato che “ tal deità” egli segretamente continuava a baciare. Insiste sulla potenza delle immagini “divine” e, particolarmente di quelle religiose, immagini da venerare, alle quali fare voti e davanti alle quali pregare. La loro potenza evocatrice, la loro forza nell’indurre alla preghiera popoli provenienti da diverse “provinzie” e dall’Oriente che a quell’immagine domanderebbero aiuto e soccorso, non può applicarsi meglio che al Salvator Mundi già in collezione Cook e oggi in collezione saudita, fermo restando il suo altissimo valore devozionale a prescindere dalla sua attribuzione.
Questo passo è l’occasione per una riconsiderazione del dipinto, riapparso sul mercato antiquario nel 2005 ed esposto alla National Gallery di Londra nel 2011-2012 come opera autografa di Leonardo. Quest’attribuzione ha dato luogo a infinite polemiche, molte delle quali non hanno, per la maggior parte, niente a che fare con la pittura in sé e la sua qualità, ma derivano dal prezzo esorbitante pagato durante i suoi recenti passaggi di proprietà. L’enorme fortuna di questa iconografia, sicuramente messa a punto da Leonardo stesso, di cui sussistono i disegni preparatori ed una serie di dati documentari, è qui riconsiderata, con nuovi argomenti e confronti, insieme con una nuova valutazione delle critiche e delle posizioni degli studiosi a proposito delle parti eventualmente autografe e delle diverse attribuzioni proposte.
* Pietro C. Marani, già Professore Ordinario di Storia dell’arte moderna e Museologia nel Politecnico di Milano, attualmente docente a contratto nella Scuola di Perfezionamento in Storia dell’arte dell’Università Cattolica di Milano, è autore di oltre trecento pubblicazioni, molte delle quali tradotte in otto lingue, su Leonardo, i leonardeschi, l’architettura del Rinascimento, il restauro, la museologia e la pittura lombarda. Presidente dell’Ente Raccolta Vinciana, il suo ultimo libro è dedicato a I segreti della pittura. Da Leonardo a Picasso (Milano, 2022).
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