PIERRE SOUFFRIN
(1935-2002)

Nato a Parigi nel 1935, proveniva da una famiglia ebrea originaria della Romania e la sua infanzia fu turbata dalle persecuzioni naziste cui riuscì però a sfuggire. A partire dal 1958 inizia una brillante carriera nel campo dell’astrofisica: i suoi lavori hanno avuto un ruolo fondamentale nelle ricerche sull’idrodinamica dell’atmosfera solare. Dopo la sua tesi, entra all’Observatoire de la Côte d’Azur di Nizza, dove continuerà a lavorare fino alla morte. Al tempo stesso, Souffrin è profondamente impegnato politicamente. Indirizzerà il suo impegno verso la politica universitaria (sarà vice rettore dell’Università di Nizza dal 1981 al 1987), ma soprattutto verso una riflessione critica sulla scienza e la sua storia.

Nel 1976 partecipa alla creazione del seminario «Épistémologie et histoire des sciences» di cui diventerà il principale animatore. Il Seminario di Nizza, nel corso degli anni, sarà un vero e proprio punto nodale che ha contribuito in maniera importante alla formazione di un nuovo spirito critico nel campo della Storia della Scienza. Oltre alle sessioni vere e proprie del Seminario, Souffrin organizza infatti vari convegni: sugli indivisibili (1980), su Torricelli (1981), su Oresme (1983). Le questioni legate alla filosofia naturale dei calculatores vengono riprese nel convegno organizzato a Parigi insieme con François De Gandt nel 1987. Accanto a queste attività più istituzionali Souffrin organizza spesso incontri ristretti fra pochi studiosi durante i quali discuteva a fondo temi che gli erano congeniali; al tempo stesso cerca con tutti i mezzi possibili di introdurre alla ricerca giovani promettenti che, per provenienza geografica o per altri motivi, trovavano serie difficoltà di inserimento accademico.

Questi aspetti si svilupparono tutti negli Ateliers “De motu antiquiora”, organizzati fra Nizza e Pisa fra il 1994 e il 1998 e dedicati allo studio di un’opera giovanile di Galileo. In questi incontri Souffrin seppe creare e stimolare profonde discussioni, una libera e trasparente collaborazione scientifica, un clima di amicizia. Di tutto questo resta una parziale testimonianza negli Atti del Simposio Medieval and Classical Traditions and the Renaissance of Physico-Mathematical Sciences in the 16th Century, che si tenne a Liegi nel corso del Congresso Internazionale di Storia della Scienza del 1997.

La ricerca di Souffrin si è sviluppata intorno a quattro tematiche fondamentali:

1. Lo status teorico del concetto di velocità nella fisica pre-newtoniana;

2. Le tradizioni medievali riguardanti il moto e la meccanica e la nascita della scienza galileiana;

3. La teoria galileiana delle maree, le tradizioni medievali e rinascimentali di geometria e di “fisica pratica”;

4. Il problema dell’edizione critica di testi scientifici e della loro traduzione in lingue moderne.


Quando la morte l’ha colto improvvisamente stava lavorando ad un libro che avrebbe dovuto riprendere e riorganizzare sistematicamente l’insieme di queste tematiche, affrontate in varie decine di contributi piuttosto dispersi: articoli, preprint, comunicazioni e interventi in convegni o in seminari, appunti di quegli incontri en petit comité che gli erano tanto congeniali. Questa dispersione non era casuale: era in gran parte dovuta alla sua grande generosità che lo portava a impegnarsi nel faticoso lavoro di organizzazione scientifica e di promozione delle ricerche altrui. Negli ultimi mesi Pierre sentiva fortemente l’urgenza di mettere ordine nelle sue idee e nelle sue carte lasciando ad altri il compito di tenere i fili di una collaborazione internazionale.

Il presente convegno e la pubblicazione in volume dei suoi scritti più importanti non vogliono essere un omaggio tardivo alla sua memoria, ma hanno l’ambizione di raccogliere e rilanciare la sua eredità scientifica e umana.


Un’ approfondita discussione della carriera e della figura di Pierre Souffrin si trova in:
Jean-Luc Gautero, Pier Daniele Napolitani, En mémoire de Pierre Souffrin
in Revue d'histoire des sciences - T 59 (2/2006) Mathématiques et savoir à la Renaissance , pp.187-196, Dicembre 2006 - SCARICA L'ARTICOLO