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XLIX Lettura Vinciana

Leonardo ed i suoi due “padri”: l’artista attraverso la lente delle sue opere perdute
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Louis A. Waldman
Professore di Storia dell’Arte presso l’Università del Texas
Assistant Director for Programs presso Villa I Tatti – The Harvard Center for Italian Renaissance Studies

Sabato 18 aprile 2009, ore 10.30
Vinci, Biblioteca Leonardiana

Studi recenti hanno fatto emergere molti nuovi materiali su Caterina, che il 15 aprile 1452 dette alla luce il figlio illegittimo di ser Piero da Vinci, Leonardo. Sappiamo anche delle sue quattro matrigne: Albiera (†1464), Francesca (†1473), Margherita (†1486) e Lucrezia (†post 1520). E’ noto infatti che Leonardo da Vinci avesse molte madri. Meno diffusa è invece la storia dei due “padri” di Leonardo.

Gli scritti di Leonardo rivelano il suo affetto per il fratello del padre biologico, Francesco da Vinci (†1507). Fu Francesco che lo crebbe da giovinetto a Vinci, mentre ser Piero viveva a Firenze, e fu Francesco - e non il padre naturale – che provvide per lui ad un lascito nel suo testamento. L’errore di Vasari nella prima edizione delle Vite, in cui chiamò Ser Piero l’affezionato zio da cui fu cresciuto, suggerisce come per Leonardo ser Francesco svolgesse una funzione significativa in loco parentis. Un inventario inedito dell’abitazione di ser Piero, redatto nel 1504, getta una nuova importante luce sulla relazione di Leonardo con entrambi i suoi “padri” e su sue opere perdute. Insieme a molte piccole sculture il testo menziona “1ª testa cioè el ritracto di Francesco”, che possiamo quasi certamente interpretare come il riferimento ad un ritratto (adesso perduto) dello zio di mano di Leonardo.

Forse non è troppo azzardato riesumare un’ipotesi – menzionata in maniera disorganica da un piccolo numero di scrittori, ma raramente tenuta in grande considerazione – secondo cui un riflesso del ritratto perduto di mano di Leonardo del suo “secondo padre” ci sarebbe stato tramandato dal famoso “Autoritratto” di Torino, probabilmente databile a partire dagli anni ‘90 del 1400. Studiosi ne hanno spesso evidenziato la somiglianza fisiognomica con ritratti contemporanei raffiguranti Leonardo. Eppure il modello del foglio di Torino sembra essere troppo vecchio per poter rappresentare Leonardo nel periodo in cui lo stava realizzando. La conferma che esistesse un dipinto con il “ritracto di Francesco” suggerisce una chiara soluzione a questo paradosso, sebbene di tipo speculativo. Ulteriori nuovi documenti presentati qui offrono ipotesi inedite su altre opere perdute: la prima, una possibile commissione architettonica di Leonardo negli anni ‘70 del Quattrocento, e la seconda, uno dei cartoni per la Sant’Anna Metterza (1501/ 15 circa).

 

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