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Archivio Storico Comunale di Vinci

 

 

 

 

L'Archivio e la sua storia

 

 

 

La complessa storia amministrativa della Comunità di Vinci, strettamente legata alle vicende di Cerreto Guidi ma anche a quelle di tutte le altre Comunità del territorio circostante da Empoli a San Miniato sino a Fucecchio, è la dimostrazione della multiforme gestione politico - amministrativa del contado fiorentino durante il granducato mediceo - lorenese che prevedeva delle commistioni e delle ingerenze tra giurisdizioni che adesso ci appaiono così nettamente separate (ad es. la provincia di Pisa dalla provincia di Firenze), regalandoci una visione più unitaria del territorio. Ma soprattutto è in questa complessa gestione del territorio che si radicano le ragioni storiche della tortuosa storia dell’archivio vinciano che ci ha portato alla conservazione nella sezione pre-unitaria di unità archivistiche per la maggior parte appartenenti al periodo ottocentesco essendo stati dispersi o custoditi in altri archivi i documenti risalenti ai secoli precedenti. Nasce da qui l’esigenza di una futura ricomposizione virtuale del patrimonio documentario riguardante la Comunità di Vinci che andrà ricercato appunto negli archivi delle Comunità limitrofe, partendo da uno studio della storia dell’Ente:

Comune dalla metà del ‘200 ( i suoi primi Statuti risalgono al 1382), Vinci divenne sede di podesteria negli anni ’70 del ‘300. Nel 1424 le due podesterie di Vinci e Cerreto Guidi vennero unite in una unica podesteria. Il territorio della Podesteria comprendeva, oltre le Comunità di Cerreto e di Vinci (Parrocchie o popoli di S. Croce a Vinci, S. Pantaleo, S. Amato, S. Maria a Orbignano, S. Maria a Faltognano, S. Lucia a Paterno. S. Donato in Greti, A. Bartolommeo a Streda), le parrocchie o popoli della Lega di Colle alla Pietra (S. Leonardo a Cerreto, S. Stefano a Corliano, S. Maria a Bassa, S. Bartolomeo a Gavena, S. Leonardo a Ripoli) e della Lega di Collegonzi (S. Maria a Collegonzi, S. Ansano, S. Maria a Petroio, S. Bartolommeo a Sovigliana, S. Maria a Spicchio), ed il Popolo di S. Pietro a Vitolini. La giurisdizione civile venne allora esercitata in Cerreto e Vinci da un podestà locale valido per entrambe le comunità: Vinci fu eletta a sede principale mentre Cerreto fu declassata a sola sede di banco attuario. Dal 1475, a fronte della protesta dei rappresentanti della popolazione di Cerreto che si lamentavano di una cattiva amministrazione della giustizia civile all’interno del loro territorio, i podestà della podesteria di Cerreto Guidi e Vinci risiederono alternativamente un semestre a Cerreto e un semestre a Vinci. La residenza alternata durerà sino alla riforma dei tribunali provinciali del 1772. L’unione delle due podesterie aveva all’inizio creato non poche difficoltà per quanto riguardava la scelta dell’autorità pertinente all’esercizio della giurisdizione criminale. Vinci apparteneva infatti al Vicariato della Valdelsa, ovvero al Vicariato di Certaldo, istituito nel 1415, mentre Cerreto faceva parte del Vicariato del Valdarno inferiore, ossia di San Miniato, istituito nel 1370. Dopo un primo periodo passato sotto il Vicariato della Valdelsa, nel 1462 Cerreto e Vinci andarono a far parte del Vicariato di San Miniato.

La legge per il nuovo compartimento dei Tribunali di Giustizia dello Stato Fiorentino del 30 settembre 1772 conservò in Cerreto la Podesteria (comprendendola fra le minori). In tale occasione si abolì la duplice residenza del Podestà in Cerreto e a Vinci, prescrivendo che egli dimorasse sempre a Cerreto, recandosi a Vinci per il banco giudiziario ogni martedì. La giurisdizione criminale in Cerreto e Vinci passò al Vicariato di Empoli.

Il 23 maggio 1774 Il Comune di Vinci fu soppresso e riunito, assieme ai popoli della Lega di Collegonzi (S. Maria a Collegonzi, S. Ansano, S. Maria a Petroio, S. Bartolomeo a Sovigliana, S. Maria a Spicchio), della Lega di Colle alla pietra e di Vitolini, alla nuova Comunità di Cerreto Guidi.Da quel momento in poi (anni 1775-1808) gli atti riferibili a quello che un tempo era il territorio della Comunità di Vinci vennero fusi con quelli della Comunità di Cerreto. Gli antichi atti del Comune di Vinci(assieme a quelli del Comune di Vitolini e della Lega di Collegonzi) furono trasportati nella Cancelleria comunitativa di Empoli, dove vennero dispersi.

La giustizia civile e criminale continuò ad essere esercita nell’ex territorio della Comunità di Vinci rispettivamente dal Podestà di Cerreto e dai Vicari di Empoli (dal 1774 al 1782) e di Fucecchio (dal 1782 sino alla rivoluzione francese).

Sotto il governo francese fu soppressa la Podesteria di Cerreto. L’archivio del Podestà di Cerreto (1484-1808) fu interamente portato ad Empoli, dove tutt’ora viene conservato.

Sempre durante il periodo francese, grazie alla riorganizzazione delle comunità rurali dei dipartimenti della Toscana, con deliberazione della Giunta straordinaria del Governo francese 1° dicembre 1808, fu restituita l’autonomia amministrativa al Comune di Vinci, nell’ambito dei suoi antichi confini. Il comune di Vinci venne incluso nel Dipartimento del Mediterraneo. Prefettura di Livorno, Sottoprefettura di Pisa. La nomina del primo maire risale al 4 febbraio 1809.

Passata la parentesi rivoluzionaria, la Riforma dei Tribunali e Magistrati civili, promulgata il 13 ottobre 1814, ristabilì la podesteria (di quarta classe) di Cerreto e Vinci sotto la giurisdizione criminale del Vicariato di Fucecchio.

Le carte relative alla giustizia civile in Cerreto e Vinci degli anni 1814-1849 sono oggi conservate nell’Archivio di Empoli.

La restaurazione lorenese, mantenne in vita la Comunità di Vinci. Le carte della Comunità, sotto la vigilanza e la custodia del Cancelliere Comunitativo di Cerreto, furono depositate in un primo momento presso la Cancelleria di Cerreto Guidi e poi presso la Cancelleria Comunitativa di Empoli (alla quale la cancelleria di Cerreto Guidi fu unita). Sono questi i documenti che ritorneranno a Vinci: le carte della comunità granducale del periodo della restaurazione costituiscono la parte più consistente dell’archivio storico pre-unitario di Vinci.

Vinci fu conservata nel Circondario di Fucecchio anche dal Motuproprio del 2 agosto 1838, anche se, proprio in quell’occasione, i popoli di S. Maria a Petroio, S. Bartolomeo a Sovigliana e S. Maria a Spicchio furono sottratti alla Podesteria di Cerreto e Vinci, per essere riunite alla Podesteria di Montelupo. Sempre nel 1838 fu istituito a San Miniato un tribunale di prima istanza con giurisdizione civile e criminale sui territori dei vicariati di Empoli, San Miniato e Fucecchio. Le competenze erano limitate: cause civile non eccedenti il valore di 400 lire e, per quanto riguarda la materia criminale, semplici furti, offese, ingiurie fino ad una pena di otto giorni di carcere.

Nel 1845, soppressa anche la Cancelleria Comunitativa di Empoli, le carte più antiche e le carte correnti della Comunità di Vinci, trovarono una sistemazione nell’archivio di Cerreto Guidi.

La legge del 9 marzo 1848 abolì Vicariati, Podesterie e Cancellerie Comunitative. Il Granducato fu diviso in compartimenti di Prefettura e circondari di Sottoprefettura. I circondari di Sottoprefettura, sul piano amministrativo, vennero divisi in distretti costituiti da più comunità. Le Comunità di Vinci e Cerreto costituirono il territorio assegnato alla giurisdizione della pretura di Cerreto e Vinci (quinta classe), compresa nel Circondario di Sottoprefettura del Tribunale di S. Miniato, Compartimento di Firenze.

Al Podestà dunque subentrò il Pretore, che , ai sensi del Titolo V, artt.42-45 della Legge del 9 maggio 1848, aveva le funzioni di giudice minore civile e criminale e di ufficiale di polizia giudiziaria. La giurisdizione del Pretore nelle cause civili era la stessa conferita un tempo ai Vicari, Giudici Civili e Potestà dal Motuproprio del 2 agosto 1838, mentre le sue attribuzioni come giudice criminale ed ufficiale di polizia furono stabilite col Regolamento sulla istruzione dei processi criminali del 22 novembre 1849.

La Pretura di Cerreto continuerà la sua attività fino ai primi decenni del ‘900.

Le carte del Pretore di Cerreto (anni 1849-1865), come le carte del Podestà, sono ora conservate nell’Archivio Storico di Empoli.

La Sottoprefettura di S. Miniato aveva invece solo competenze di polizia ed ordine pubblico.

A Fucecchio fu istituito il Delegato di Governo con funzioni di pubblico ministero nelle cause criminali davanti ai pretori e di ufficiale di polizia amministrativa.

I circondari di Sottoprefettura, sul piano amministrativo, furono divisi in distretti costituiti da più comunità. Ogni distretto fu sede di una Cancelleria del Censo diretta da un Cancelliere Ministro del Censo. Cerreto, a capo del distretto di Vinci e Cerreto, divenne quindi sede di una Cancelleria del Censo, diretta dal Cancelliere Ministro del Censo che andò a sostituire il Cancelliere Comunitativo con compiti essenzialmente di natura erariale (aggiornamento dei documenti catastali, compilazione dei dazzaioli delle tasse), pur continuando nella sua attività di archivista comunale e di consulente delle magistrature locali. I principali compiti di controllo sull’amministrazione delle comunità e delle opere pie passarono invece ai Prefetti.

Il 21 maggio 1848 venne deciso il trasporto di alcune filze che riguardavano la Comunità di Vinci dalla ragioneria della soppressa Camera delle Comunità di Empoli alla Cancelleria di Cerreto Guidi. Come spesso accade, si preferì mantenere le carte unite nel fondo della Cancelleria (cfr. ASCV pre-unitario, serie II Deliberazioni del Magistrato e del Consiglio,13, c.104).

Finalmente, l’11 dicembre 1865 gli atti riguardanti la vita della Comunità di Vinci (1808-1865) vennero trasportati da Cerreto Guidi a Vinci (ASCV pre-unitario, serie VII Atti dell’attività finanziaria, 317 – buste di documenti di corredo ai rendimenti dei conti), andando a costituire il nucleo originario da cui si è poi sviluppato l’attuale archivio comunale di Vinci.